Anagni e la Cappella Sistina del Medioevo

Alla scoperta di uno splendido scrigno che racchiude un ciclo di affreschi duecenteschi imperdibili e quasi sconosciuti.

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Definita la Città dei papi, Anagni conserva un ciclo di affreschi assolutamente unico nella storia della pittura medievale preassisiate. Questo capolavoro decora la cripta della Cattedrale di Santa Maria Annunziata.

La cripta, costruita dal vescovo Pietro da Salerno, insieme alla chiesa, tra il 1072 e il 1104, e ribattezzata la “Cappella Sistina del Medioevo”, fu dedicata a san Magno, martire e patrono della città. All’interno della cripta, è possibile ammirare un prezioso pavimento cosmatesco e suggestivi affreschi che ricoprono una superficie di oltre 540 metri quadrati.

Il monumentale ciclo anagnino racconta la storia della salvezza dell’uomo, dalla sua creazione fino alla fine dei tempi. Fu realizzato, probabilmente tra il 1231 e il 1255, a opera di tre diverse maestranze, individuate dallo storico dell’arte italiano Pietro Toesca nel “Maestro delle Traslazioni”, nel “Maestro Ornatista” e nel “Terzo Maestro di Anagni”.

Non appena si entra nella cripta, è impossibile non soffermarsi sulla brillantezza dei colori. Applicati con una forte saturazione e senza sfumature, ne sottolineano il significato simbolico. Il colore blu, realizzato con la polvere di preziosi lapislazzuli e metafora di spiritualità e trascendenza, è quello predominante.

Il complesso ciclo pittorico di Anagni presenta un programma unitario. Il suo scopo ultimo è quello di rappresentare l’iter salvifico dell’uomo al cospetto di Cristo Lux mundi. Così, si inizia dalla creazione dell’universo per arrivare al giorno del Giudizio universale, dai toni apocalittici.

È interessante notare come i temi della nascita dell’uomo e del mondo siano sviluppati da un punto di vista scientifico-astronomico. Per la prima volta, infatti, queste tematiche entrano all’interno di un edificio sacro. Qui fondono scienza e fede in un tutt’uno di armoniosa bellezza.